L’appuntamento di maggio a Varazze con la Mototerapia “nazionale” è ormai un’istituzione. Tra i tantissimi incontri organizzati dalla banda di Vanni Oddera e i Daboot, quello nella località ligure è il più grande e rappresenta una sorta di festa di compleanno della Mototerapia.
Anche quest’anno si sono dati appuntamento centinaia di ragazzi e ragazze, volontari e genitori, motociclisti e non, al solo scopo di passare una giornata assieme, di divertirsi e di cancellare qualsiasi barriera.
C’è chi è arrivato il giorno prima facendo centinaia e centinaia di chilometri e chi si è alzato all’alba. Quello a Varazze è un vero e proprio pellegrinaggio ma l’unica cosa che viene realmente venerata qui è la vita e la voglia di vivere ogni momento.
Ancora una volta Vanni Oddera, i Daboot e tutti gli amici volontari si sono superati e sul lungomare di Varazze oltre alle moto del Freestyle Motocross si trovavano tantissime altre attività, grazie alle quali la distinzione tra normodotati e diversamente abili diventa poco più che una barzelletta.
Non solo non c’è distinzione, ma spesso gli specialisti di ogni disciplina mostrano come le categorie si possano facilmente ribaltare e a trovarsi in difficoltà non è chi è portatore di una disabilità.
La Mototerapia allarga continuamente i propri confini e non riguarda più soltanto le moto che pure rimangono il cuore vibrante dell’azione. Con il tempo è diventato uno stile, un modo per affrontare la realtà e gli altri.
Ecco perché vedere persone che sfidano qualsiasi difficoltà fisica e grazie al semplice aiuto di amici si cimentano in attività “estreme” come l’andare in moto, in mtb, su una moto d’acqua o addirittura in elicottero (!!) diventa d’improvviso la normalità.
Ecco perché la Mototerapia è una lucida follia che in fin dei conti è tutt’altro che folle, è magica, è vera, è autentica. Non conosce barriere e non conosce confini.